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    Malattie trasmesse da zecche: un rischio crescente per animali domestici e persone

    Zecca

    Le zecche, piccoli aracnidi un tempo associati principalmente a escursioni all’aperto, stanno ora emergendo come una crescente minaccia anche in contesti urbani, presentando rischi significativi per la salute degli animali domestici e delle persone. Durante l’alimentazione, infatti, questi parassiti possono trasmettere una varietà di agenti patogeni causa di gravi malattie.

    Il morso di zecche infette può trasmettere all’uomo e ai nostri amici a quattro zampe varie patologie, tra cui la malattia di Lyme (borreliosi), l’encefalite da zecche (TBE), l’ehrlichiosi, la babesiosi e l’anaplasmosi. Queste malattie negli animali possono manifestarsi con sintomi come febbre, letargia e perdita di appetito, ma anche con una sintomatologia non immediatamente correlabile all’infestazione parassitaria, come zoppia, disturbi cutanei e neurologici. Anche negli esseri umani i sintomi possono cariare, e includere febbre, affaticamento e dolori articolari. Le conseguenze sulla salute possono essere anche gravi e la diagnosi precoce è essenziale in entrambi i casi, richiedendo test specifici per individuare la presenza di agenti patogeni.

    Alcune attività comportano un maggiore rischio di esposizione alle zecche e alle malattie da esse trasmesse. I cani da caccia o da pastore, ad esempio, impegnati in escursioni in ambienti rurali o boschivi, sono esposti a causa del frequente contatto con erba alta e arbusti. Anche cani coinvolti in attività ricreative acquatiche, sportive o di agilità, e quelli impiegati in operazioni di soccorso e salvataggio, sono a rischio di esposizione alle zecche durante le attività all’aperto. Lo sono, infine, gli animali partecipanti a mostre e attività di allevamento, che spesso si spostano tra diverse località.

    L’aumento delle zecche nelle aree urbane sottolinea l’importanza di una prevenzione attiva per proteggere sia la salute degli animali domestici sia quella degli esseri umani. L’uso di prodotti antiparassitari (anche in associazione a repellenti), l’attuazione di controlli regolari dopo attività all’aperto e la consultazione veterinaria periodica sono pratiche fondamentali per ridurre il rischio di infezioni.